VEDUTE DI ROMA 

LA SEZIONE DEGLI SCRIGNI E STIPI È UNA DELLE PIÙ INTERESSANTI DEL PATRIMONIO MOSCA, PER LA PREZIOSITÀ DEI MATERIALI E LA RICCHEZZA DELLE DECORAZIONI. LO STIPO, INTESO COME MOBILE CON CASSETTI E NICCHIE IDEATO PER CONTENERE OGGETTI PREZIOSI O UTENSILI DA TOILETTE E DA SCRITTOIO, È PRESENTE NEI PALAZZI FIN DALL’ANTICHITÀ.

Nel corso del cinquecento, da forziere a scrittoio, spesso fornito di maniglie laterali per il trasporto, lo stipo si trasforma in arredo fisso, che gode di notevole fortuna anche nel Seicento e successivamente incontra un lento declino, per tornare alla ribalta nell’Ottocento. La coppia di stipi con vedute di Roma documenta la moda, diffusa nella seconda metà del Seicento, di inserire piccoli dipinti con scorci della capitale pontificia sul fronte di cassetti e di studioli. Ciascuno stipo è decorato da dodici tempere su pergamena, che riproducono chiese e antichità romane. Il genere della veduta con scorci ed edifici cittadini era stato introdotto a Roma negli anni Quaranta del Seicento dal pittore strasburghese Johannes Willhelm Baur, con lo scopo di fornire un ricordo ai turisti e ai collezionisti stranieri di passaggio nella capitale. La rinnovata fortuna ottocentesca è testimoniata dal pregiato stipo di provenienza lombarda, databile agli inizi del XIX secolo, che ripropone lo stile degli scrigni seicenteschi, caratterizzati da forme monumentali, di forte impianto architettonico, che richiamavano le facciate di chiese e palazzi. Motivi geometrici e vegetali intarsiati in avorio ricoprono la superficie in ebano dell’arredo, ulteriormente arricchito da pietre dure e cammei, disposti in modo armonico e simmetrico. 

ENG.VIEWS OF ROME 

The stipi (cabinets) and the scrigni (boxes) form one of the most interesting sections of the Mosca collection, for their precious materials and the richness of their decorations. The cabinets, pieces of furniture with drawers and niches, were used to preserve valuable objects or tools, and have been present in palace since time immemorial. These particular items of furniture were very successful in the 16th and 17th centuries, when they were used as chests and were often provided with handles. They fell gradually into decline but had a comeback in the 19th century. 

The two cabinets with views of Rome exemplify the habit, common in the second half of the 17th century, of painting small views of the capital city of the Papal States on the front of drawers and studioli. 

Each cabinet is decorated with twelve tempera paintings on parchment, depicting Roman churches and ruins. The genre of the views of the city and its buildings had been introduced into Rome in the 1640s by Johannes Wilhelm Baur, a painter from Strasbourg. The purpose was to provide tourists and collectors passing by in the capital city with some sort of souvenir. 

The comeback of the genre in the 19th century is exemplified by the precious cabinet from Lombardy, dating to the early 19th century. It is in the same style as the 17th-century chests, characterised by monumental features, reminiscent of palaces and churches. 

Ivory inlays, used in geometric and flower patterns, cover the ebony surface of the cabinet, which is also embellished with stones and cameos, arranged in a harmonious and symmetric way.