SIMONE CANTARINI
SAN GIUSEPPE E MADDALENA PENITENTE
ARTISTA ECLETTICO, ANIMO INQUIETO E GENIO RIBELLE, SIMONE CANTARINI INFLUENZA PROFONDAMENTE LA PRODUZIONE PITTORICA PESARESE DEL XVII SECOLO. NATO A PESARO NEL 1612, HA MODO DI PERFEZIONARE LA PRECOCE INCLINAZIONE ARTISTICA STUDIANDO LE OPERE DI AFFERMATI PITTORI, TRA CUI SPICCANO I NOMI DI FEDERICO BAROCCI, CLAUDIO RIDOLFI E SOPRATTUTTO GUIDO RENI.
È proprio il pittore bolognese, dal quale Cantarini si allontanerà per dissapori personali, a formarlo agli stilemi classicisti. Tra le opere legate al panorama artistico locale si ricordano il San Giuseppe e la Maddalena penitente, entrambe realizzate intorno al 1644-46 per l’oratorio di San Filippo Neri a Pesaro, oggi non più esistente. Intrisi di spirito devozionale e immersi in pieno clima controriformatore, i due dipinti riflettono l’atteggiamento “penitente” diffuso tra congregazioni religiose e fedeli pesaresi. San Giuseppe è rappresentato in ginocchio, con i palmi delle mani e gli occhi rivolti verso l’alto, in atto di remissione a Dio. Collocato entro uno spazio angusto, il santo è illuminato da una luce celestiale, mentre una seconda fonte luminosa si insinua da sinistra e indugia con macabro realismo sul teschio e la clessidra, simboli tradizionali della vanitas della vita terrena e della fugacità del tempo; il bastone fiorito di giglio, ai piedi del santo, simboleggia, invece, la chiamata di Dio. Accanto alla Maddalena, ritratta nell’atto di contemplare il teschio, compaiono un libro aperto per la preghiera e un vaso d’alabastro, suoi tipici attributi iconografici. La figura è inserita in un paesaggio all’aperto, illuminato da una fredda luce invernale, che si riverbera sulla pelle e sui lunghi capelli ramati.
ENG. SAINT JOSEPH AND PENITENT MAGDALENE
Simone Cantarini was a versatile artist, a troubled genius, and had a great influence on painting in Pesaro in the 17th century. He was born in Pesaro in 1612 and showed talent at a very early age. He improved his skills by studying the works of renowned painters such as Federico Barocci, Claudio Ridolfi
and Guido Reni in particular. It was the Bolognese Guido Reni who initiated him to classicist stylistics. However, Cantarini distanced himself from him due to personal differences. Amongst the works created for local churches, St Joseph and Penitent Magdalene both painted around 1644-1646 for the former oratory of San Filippo Neri in Pesaro, are very notable. Being of a devotional nature and in line with the teachings of the Counter-Reformation, the two paintings convey a “repentant” attitude that was very common amongst religious congregations and pious people in Pesaro. St Joseph is on his knees; he shows the palms of his hands and looks up to the sky, asking for God’s forgiveness. He is in a very small room and a heavenly light shines upon him, whereas another streak of light, coming from the left, reveals a skull and an hourglass, depicted with macabre
lifelikeness. Such objects are symbols of vanitas, or of the transience and brevity of life, whereas the cane with the lily flower at the saint’s feet is the symbol of being chosen by God. Magdalene observes the skull, and to her side there are an open prayer book and an alabaster jar, her personal symbols. She is in an open space, lit by a cold winter light, which plays with her skin and her auburn hair.