Due preziose tavole tre-quattrocentesche donate al Comune, esposte a Palazzo Mosca

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Due preziose tavole tre-quattrocentesche donate al Comune, esposte a Palazzo Mosca

Musei Civici si arricchiscono di due pregiatissimi dipinti donati al Comune di Pesaro con legato testamentario di Marco Honegger, filantropo e collezionista d’arte giunto a Pesaro grazie alla passione per l’opera lirica e per Rossini.

Si tratta di due preziose tavole tre-quattrocentesche completamente restaurate, una del pittore fabrianese Allegretto di Nuzio detto Nuzi (Fabriano, 1315 ca. – 1373) raffigurante Imago Pietatis e l’altra del Maestro della Madonna Carminati raffigurante l’Incoronazione della Vergine, già appartenenti alla collezione privata Carlo Carminati, nonno del testatore.

La presenza di queste nuove acquisizioni valorizza ancor di più il patrimonio del Museo, accrescendone il valore storico e culturale. Le due opere contribuiscono ad arricchire il fondo delle tavole di questo periodo, provenienti in parte dalle soppresse congregazioni religiose cittadine, in parte dalla prestigiosa collezione Hercolani-Rossini, pervenuta alla comunità pesarese con lascito testamentario dell’illustre concittadino Gioachino Rossini nel 1883.

NOTE STORICHE

Allegretto di Nuzio detto Nuzi (Fabriano, 1315 ca. – 1373) dopo l’iniziale formazione fabrianese si reca a Siena e poi a Firenze, dove è documentato nel 1346.
Nelle due capitali del gotico italiano, matura l’iniziale formazione giottesca arricchendo il suo linguaggio con l’elegante gusto decorativo del senese Ambrogio Lorenzetti e le morbide tonalità cromatiche del caposcuola fiorentino Bernardo Daddi. Un trionfo di preziose decorazioni punzonate sull’oro, che ornano personaggi abbigliati con sete e lampassi finemente ornati.
Il dipinto di Allegretto – pittore che svolge un’intensa attività come autore di dipinti su tavola e come frescante nella seconda metà del Trecento a Fabriano – faceva in origine parte di un dittico, ora separato, costituito da una Madonna con Bambino, conservata nella collezione Fornari.

La tavola del Maestro della Madonna Carminati, proveniente dalla collezione ferrarese Costabili, testimonia l’ambiente in cui opera il pittore, che nell’impaginazione iconografica della tavola si dichiara apertamente esponente del tardogotico emiliano.
Il dipinto è da collocarsi cronologicamente intorno al 1430; già attribuito a Gentile da Fabriano, è stata prospettata un’ipotesi di attribuzione anche ad Antonio Orsini, uno dei protagonisti dell’ultimo periodo gotico a Ferrara prima dell’arrivo di Piero della Francesca, Jacopo Bellini e Roger Van der Weyden,
Raffigura l’Incoronazione di Maria Vergine, affiancata da due coppie di angeli musicanti, e nell’alto la scena dell’Annunciazione, con Dio Padre, l’Angelo e l’Annunziata, racchiusi entro il motivo decorativo di due piccoli cerchi.

I restauri delle due tavole, come da obbligazione derivante dal legato, si sono conclusi a maggio 2020.

L’intervento conservativo sulla tavola con l’Incoronazione di Maria Vergine è stato finanziato tramite apposto capitolo del bilancio dell’ente, mentre il restauro più oneroso dell’Imago Pietatis, è stato finanziato grazie ad un mecenate privato (avv. Bianca Manuela Gutierrez, dello studio legale che ha in parte seguito la formalizzazione del legato) attraverso lo strumento governativo dell’Art Bonus.

Info T 0721 387541 pesaro@sistemamuseo.it

Allegretto di Nuzio detto Nuzi Imago Pietatis

 

Maestro della Madonna Carminati Incoronazione della Vergine