Domenica 6 giugno, alle 21.30, appuntamento al Centro Arti Visive Pescheria per il finissage della mostra ‘Light My Fire. Dante e l’arte: una lunga storia d’amore’ con il concerto di musica elettronica di Paolo Tarsi, musicista specializzato in composizione con il premio Oscar Luis Bacalov che collabora con protagonisti dell’avanguardia e figure di primo piano della scena elettronica, jazz e rock.
La performance intitolata “Burn My Vacuum” trae origine dall’album “A Perfect Cut in the Vacuum” e dall’EP “I Can’t Breathe” di Tarsi, composizioni intense e minimali in cui è possibile ritrovare un orizzonte ricco di corrispondenze con la Divina Commedia, opera universale in cui Dante inserisce anche riferimenti al progresso e alla tecnologia, così come accade nei brani proposti. Al tempo stesso, questa interpretazione musicale in chiave elettronica e psichedelica, rimanda al nostro presente complesso facendoci interrogare su cosa ora, anche in conseguenza della pandemia, significhi realmente respirare, o che cosa sia in fondo, davvero, a non farci respirare.
Nel 2014 a New York un arresto da parte di un poliziotto bianco provocava la morte di Eric Garner al grido soffocato di “I Can’t Breathe”. Ancora, il 25 maggio 2020 è George Floyd, altro afroamericano, a implorare il suo “I Can’t Breathe” immobilizzato dalla polizia di Minneapolis. Forse Dante avrebbe punito gli episodi di razzismo nel Flegetonte, il fiume di sangue bollente in cui sono immersi i violenti verso il prossimo; le musiche del live “Burn My Vacuum” vogliono incarnare il grido di queste voci inascoltate. Un uomo che può morire asfissiato per strada in quanto nero non è libero, ha bisogno di respirare così come ogni altro essere vivente. L’essenziale, il minimo, è poter respirare.
Il vacuum del titolo rimanda anche al celebre verso del canto XXXIII dell’Inferno con cui si conclude il racconto del conte Ugolino, un esempio oltremodo calzante che ricorda quanto il vuoto possa essere talvolta davvero denso e carico di significati: «Poscia, più che ‘l dolor, poté ‘l digiuno». La stessa chiusa non sarebbe altrettanto raggelante se l’autore avesse deciso di andare oltre quel punto; se avesse, cioè, riempito quel vuoto.
Il concerto è promosso dal Comune di Pesaro/Assessorato alla Bellezza in collaborazione con la Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive.
PAOLO TARSI Specializzatosi in composizione con il premio Oscar Luis Bacalov, collabora con musicisti dell’avanguardia colta e figure di primo piano della scena elettronica, jazz e rock (componenti di Tangerine Dream, King Crimson, Henry Cow, Tuxedomoon, Soft Machine, Afterhours, Litfiba, CCCP, CSI, Diaframma, Area, Brand X). Le sue composizioni sono state eseguite in luoghi di culto come lo Spectrum di New York e ha realizzato musiche per video-opere e installazioni presentate alla Herbert Art Gallery & Museum di Coventry (UK), all’Athens Digital Arts Festival (Grecia) e al Synthetic Mediart Festival di Taipei (Taiwan). Il suo brano Artificial Intelligence, firmato insieme a Emil Schult e Lothar Manteuffel, è stato remixato dai principali protagonisti del clubbing e della scena elettronica internazionale (l’ex Kraftwerk Fernando Abrantes, Daniele Baldelli, DJ Ralf) e ballato al Berghain di Berlino, al Ministry of Sound di Londra e al Pyramid Club di New York. Nel 2018 pubblica il libro “L’algebra delle lampade. Musica colta da culture incolte” e raggiunge la 7’ posizione nella chart svedese di iTunes con il singolo Seven Nights Awake, scritto a quattro mani con Francesco Novara.
Sabato 6 giugno 2021
Centro Arti Visive Pescheria > h 21.30
Concerto di Paolo Tarsi “Burn My Vacuum”
Ingresso con Card Pesaro Cult (3 euro, validità annuale) libero fino a 18 anni, posti limitati
Info www.fondazionepescheria.it