BIANCO Dalle stanze segrete al candore della luce

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BIANCO Dalle stanze segrete al candore della luce

Mostra prorogata fino al 14 giugno 2015

Una mostra tematica, organizzata dal Comune di Pesaro – Assessorato alla Bellezza e Sistema Museo, dove il colore bianco, simbolo di purezza, spiritualità e divinità, diventa elemento trasversale che collega come un fil blanche gli oggetti esposti.

In un percorso a cura di Alessandro Marchi della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche e Benedetta Montevecchi, con il contributo di Francesca Banini ed Erika Terenzi dello staff scientifico dei Musei Civici, dal 20 dicembre 2014 al 31 maggio 2015 si possono ammirare più di 200 opere restituite alla luce dagli spazi dei depositi: si passa dal candore e trasparenza del marmo e dell’alabastro, alla iridiscenza della madreperla, alla plasticità della terraglia, fino all’eleganza dei pizzi e merletti, per arrivare alla raffinatezza dei manufatti eburnei.

Il colore bianco viene adottato per esprimere ideali di perfezione formale a partire dall’età moderna ed in particolar modo nell’estetica neoclassica. E’ lo storico dell’arte Johann Joachim Winckelmann nei suoi Pensieri sull’imitazione delle opere greche nella pittura e nella scultura del 1755 che consacra definitivamente il mito del bianco nell’antichità classica, elevando i candidi capolavori della statuaria greca a modelli di bellezza ideale.

L’esposizione si articola in tre sezioni: Terraglie Porcellane Tessuti, Marmi Alabastri Gessi, Avori Madreperle. La prima sala accoglie tessuti ricamati e oggetti da cucito in avorio, eleganti porcellane e terraglie pesaresi dell’Ottocento; tra queste gruppi plastici di soggetto profano, oggetti d’uso comune e di culto, stoviglie da mensa. Nella seconda si trovano sculture in marmo ed alabastro del Sette e Ottocento, quasi tutte d’arredo e all’antica, come imponevano l’etichetta e le mode dei nobili dell’epoca: busti di imperatori romani, profili aristocratici, mitologici e tondi devozionali a sfondo religioso. Nell’ultima sala sono presenti manufatti provenienti dai laboratori dediti alla lavorazione della madreperla promossi dai Francescani di Terra Santa fin dal Seicento, oggetti devozionali e stipi intarsiati in avorio.

Nel percorso proposto, gli oggetti dialogano tra loro attraverso rimandi visivi evocativi e suggestivi con l’intenzione di creare una circolarità tra le arti e di restituire una lettura alternativa delle opere. In quest’ottica si colloca l’esposizione di alcuni dipinti che fanno da contraltare e corollario ai manufatti esposti; così l’abbigliamento dei personaggi ritratti nei quadri con colletti ornati da trine richiama analoghi manufatti tessili,  l’allegoria di una delle quattro arti liberali, la scultura, introduce alla sezione dei marmi e i capricci architettonici raffiguranti vere e proprie vedute di fantasia ispirate a monumenti classici, sono accostati a modelli di tempietti marmorei, in origine eleganti centrotavola che sovrastavano le tavole principesche tra Sei e Ottocento.

Le opere sono anche raggruppate per materia, tema protagonista di questa mostra, e approfondite dal punto di vista delle tecniche di esecuzione;  una scelta espositiva che vuole far luce su argomenti spesso poco trattati e che permettono invece di leggere l’oggetto non solo nei suoi aspetti storico-critici ma anche nelle sue diverse forme di realizzazione.

Inaugurazione sabato 20 dicembre alle 18 con evento Il rumore bianco in Musica. Al fine di indagare il concetto del bianco a 360° e non solo attraverso il senso della vista, che l’inaugurazione sarà arricchita da un evento molto speciale, realizzato in collaborazione con il Conservatorio di Musica G. Rossini: Il rumore bianco in Musica, a cura di Eugenio Giordani eDavid Monacchi. Una breve performance degli insegnanti di musica elettronica offrirà la possibilità di conoscere il ‘rumore bianco’ – particolare tipo di rumore connotato dall’assenza di periodicità e da ampiezza costante su tutto lo spettro di frequenze – e alcuni aspetti della sua applicazione in musica. Il percorso espositivo, fra l’altro, mette a disposizione del pubblico una cuffia che consente di ascoltare il bianco mentre se ne ammirano le valenze cromatiche negli oggetti allestiti.

Inaugurazione sabato 20 dicembre h 18 > ingresso con Card Pesaro Cult

20 dicembre 2014 – 31 maggio 2015 PROROGATA al 14 giugno 2015
PALAZZO MOSCA – MUSEI CIVICI
, Piazza Mosca 29, Pesaro
BIANCO Dalle stanze segrete al candore della luce

Orari
20 dicembre – 6 gennaio > tutti i giorni h 10-13 / 15.30-18.30 (25 dicembre e 1 gennaio chiuso)
7 gennaio – 31 maggio > da martedì a giovedì h 10-13, da venerdì a domenica e festivi h 10-13 / 15.30-18.30
1 – 14 giugno > da martedì a domenica e festivi h 10-13 / 16.30-19.30
Info T 0721 387541 pesaro@sistemamuseo.it

Immagine Coppa con decoro vegetale, alabastro, Fabbrica Inghirami (?) Volterra, sec. XIX, collezione Mosca

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